GASTRONOMIA E PIATTI TIPICI DI FaleriaPLF


I piatti tipici della cucina faleria sono una mescolanza di sapori autentici e genuini, che profumano di erbe selvatiche, olio nostrano e prodotti tipici, uno tra tutti: le nocciole. È un tipo di cucina basata sulla semplicità che punta sui prodotti della terra.
Come per il testo della cucina della Tuscia, grazie alla sua posizione geografica a cavallo di ben tre regioni , ha raccolto influenze e tradizioni della cucina romana, toscana e umbra.
Ci sono tuttavia dei cibi peculiari della zona, particolarmente legati alla tradizione agricola: cibi che nei periodi di raccolta potevano essere trasportati nelle campagne all’interno di ceste, con la caratteristica di avere ottime capacità di conservazione. Ghiotti esempi sono la ciambella con l’anice, la pizza coi fiori, i frittelloni.
Anche i dolci tipici hanno la particolarità di conservarsi a lungo, in quanto tutta la famiglia lavorava i campi e il tempo da dedicare alla cucina nei periodi di raccolta era molto poco. Troviamo infatti le tisichelle, i tozzetti e il pammarito. Le tisichelle, simili alle ciambelline al vino romane, sono ottimi accompagnati ad un bicchiere di vino oppure da gustare con una fumante tazza di tè. È il tipico dolce che mette d’accordo tutti da 0 a 100 anni. I tozzetti, simili ai cantucci toscani, ma preparati con zucchero olio d’oliva e nocciole nostrane, sono perfetti per le feste natalizie ma noi che li conosciamo li mangiamo tutto l’anno! Il pammarito: dolce morbido, pieno di uva passa e dalla superficie lucida, può ricordare la tipica pizza Pasquale.... ma in versione tascabile!
I prodotti “salati “ poi non hanno nulla da invidiare ai dolci. Ad esempio a primavera e in estate non possiamo rinunciare alla croccantezza della pizza coi fiori fatta con fiori di zucchina e pastella, mentre la ciambella con l’anice, morbida e con un aroma di anice fresco e delicato, è forse la preparazione più caratteristica del paese e possiamo gustarla durante tutto l’anno.
A carnevale troviamo i frittelloni che hanno un aspetto simile alle crèpes arrotolate, spolverati di pecorino e sono ottimi sia caldi che freddi. Questo piatto è famoso in tutta la Tuscia con nomi diversi: “stracci” a Tuscania e Montefiascone, “fricciolose” a Vallerano, “cappellacci” a Bomarzo.
In generale la cucina segue i ritmi stagionali della terra. Nei boschi e nelle campagne di Faleria è possibile raccogliere funghi, cicoria, tarassaco, asparagi e erbe selvatiche che vanno ad arricchire le preparazioni.
Inoltre la tradizione venatoria ha aggiunto nuovi piatti alla cucina tradizionale a base di cinghiale, animali che popolano le campagne limitrofe.